Culti

Verbania - C.so Mameli 19
Domenica 21 aprile, Tempio di Intra, dalle h.10 momenti di preghiera e canti, Culto alle h. 11

Omegna - Via F.lli Di Dio 64
Domenica 21 aprile, Tempio di Omegna, Culto alle h. 9 con relativa Cena del Signore

17/01/2017

Preghiera Ecumenica per unità dei cristiani

Siamo invitati sabato 21 Gennaio alla Preghiera Ecumenica per l'unità dei cristiani che si terrà al Sacro Monte di Orta alle ore 17:15 poco dopo la messa delle ore 16:00.
   

14/01/2017

1^ Domenica dopo l'Epifania; Predicazione: Matteo 4,12-17

Sermone tenuto Domenica 8 Gennaio nella Chiesa Evangelica Metodista di Omegna e Intra

1^ Domenica dopo l'Epifania

Predicazione: Matteo 4,12-17

Tutti i giorni sentiamo parlare di omicidi, di femminicidi, i quali ci vengono riferiti dagli organi di informazione, come la notizia di una settimana fa, dove la violenza nei confronti dei cristiani e dei musulmani in Turchia ha prodotto diverse vittime, tutti questi episodi rappresentano un quadro tragico, una spirale di paura e di morte che sembra diventare ogni giorno sempre più asfissiante, sempre più stringente, oltre a questi efferati episodi, vi è anche la costante pressione che esercitano i vari mercati azionari sulle varie ditte, come nel caso delle case farmaceutiche che per conquistarsi la fetta più grossa del mercato, non esitano a far sì che si inventino sempre nuovi slogan pubblicitari, come nel caso delle ditte che producono pastiglie le quali usano frasi come: “prodotti decisamente migliorati perché usiamo la formula più genuina in assoluto e i risultati sono clinicamente verificati” e simili pretese...
Ho letto di un Pastore che un giorno ha scritto una lettera ad una ditta di compresse contro il mal di testa, di questo tenore: “Gentili signori, voi producete aspirine che tolgono il dolore, fan passare il raffreddore e abbassano la febbre. La miscela usata nelle vostre formule fa sì che la gente possa alzarsi dal letto e combattere mal di testa, spasmi muscolari ed altri problemi. I vostri prodotti operano meraviglie dal lunedì al venerdì, e sono particolarmente efficaci di sabato. La gente che li prende di domenica, sembra non averne alcun giovamento! La domenica non riescono a liberarsi dai loro mal di testa e dolori e così a venire in chiesa per il culto. Ora, è possibile per voi verificare di nuovo i vostri prodotti e mettervi magari qualche ingrediente che li faccia funzionare anche la domenica?”.
       Ora mi domando…come si può rompere questo sistema costruito sulle intolleranze, sulle discriminazioni, sul sopruso e sui fallimenti?
Di fronte alle violenze ed alle ingiustizie, per Dio sarebbe stato semplice intervenire d’autorità, ma non lo ha fatto, tuttavia…nella sua scelta di lasciarci liberi ci ha voluto insegnare il modo per superare le difficoltà e le sofferenze, per accettarle e per superarle con dignità.
Se da una parte c’è la domanda sul perché Dio permette tutto questo dall’altra…c’è Gesù che è entrato nella nostra storia umana morendo vittima degli interessi umani e della malvagità di chi vede il proprio profitto e la propria classe sociale superiore persino a Dio.
La vicenda che Matteo ci riferisce è uno dei tanti momenti drammatici che uomini e donne hanno vissuto a quell’epoca: il fatto che Giovanni il battezzatore viene messo in prigione (Mt.11,2) è il messaggio molto forte di una società che, messa in discussione, elimina a suo modo il problema e lascia nello sconcerto coloro che vedevano in Giovanni l’uomo chiamato a realizzare le promesse dei profeti, cioè il cambiamento.
Gli abitanti di Capernaum erano venuti a sapere che, oltre a Giovanni appena incarcerato, vi era un’uomo che si era appena trasferito nel loro territorio, il cui nome era Gesù, il quale compiva miracoli di guarigione ed in modo particolare era manifesta la sapienza che esercitava nei suoi discorsi, per di più…avevano udito parlare che a motivo di queste sue azioni Gesù fosse pieno della “potenza dello spirito” e quindi poteva essere il “Messia”; è significativo che la predicazione di Gesù inizi a Capernaum, località di confine, dove vivevano persone i cui principi erano molto lontani da quelli del popolo eletto, questo è il motivo per cui Gesù decise che doveva portare il messaggio dell’Evangelo anche a costoro;  
Gesù, nella sua predica, riprende la frase detta da Giovanni poco prima di essere incarcerato: “ravvedetevi”, uno slogan che caratterizza la sua predicazione, un messaggio molto forte col quale intendeva dire: “cambiate totalmente il vostro modo di pensare e di vivere”.
La frase di Gesù, unita alla “potenza dello Spirito” che dimostrava di avere, era pericolosa, per il fatto che colpiva alla radice le situazioni di peccato, di ingiustizia…e le trasformava radicalmente. L’azione di Gesù era una valida offensiva per smantellare le forze spirituali della malvagità quali: “l’ipocrisia umana”, “la religione di comodo”, “le ingiustizie” e “la corruzione del potere”, agendo così…Gesù era diventato pericoloso come Giovanni Battista, per il motivo che…una persona che si affida a Gesù non è più “idonea al sistema ipocrita della società”…in quanto viene trasformata nel pensare, nel parlare, nell’agire, nel rapportarsi con Dio e gli altri in modo totalmente nuovo.
Con Gesù, preso seriamente e fino in fondo, le cose cambiano veramente: non sono “parole” ma, come dice l’Apostolo Paolo, “dimostrazione di Spirito e di potenza” (1 Co. 2:4).
Le parole pronunciate da Gesù “ravvedetevi” sono valide anche per noi oggi, la sua esortazione a ravvederci è l’unico modo per sentirlo vicino a noi nei momenti in cui ci sentiamo vacillare o siamo talmente confusi da non capire più cosa dobbiamo fare.
Ravvederci, significa rimettere al centro della nostra vita Cristo e da parte tutto il resto, è risaputo che tutte le volte che uomini e donne pensano di poter affrontare i vari problemi attraverso gli strumenti del mondo, dimenticano il loro dovere di cristiani, nel senso che…perdono di vista il valore primario, cioè Cristo.
Mi spiego meglio: una crisi economica può essere affrontata con gli strumenti dell’economia, quella sociale con quelli della sociologia, quella del disagio personale con la psicologia, quella del lavoro e dell’occupazione con quelli della politica sociale, quelli della malattia con la scienza medica.
Ognuno di questi strumenti specifici o quant’altro possiamo immaginarci…che ho appena elencato, sono sicuramente validi, ma nel momento in cui…queste “qualità del mondo” o “le potenze di questo secolo” diventano un principio assoluto e il dio risolutivo del problema, significa che stanno dominando l’umanità anziché servirla come vuole Dio, per questo Gesù ci sta dicendo “ravvedetevi”, questa espressione, non è il “pentitevi”…che alcuni ignoranti delle Scritture hanno sostenuto, ma è piuttosto l’appello a cercare “solo Cristo” (il “solus Christus” della Riforma”), cioè, il mettersi in una riflessione critica verso tutte le nostre concezioni della vita.
Noi non dobbiamo pentirci di nulla, ed a maggiore ragione non dobbiamo pensare che un pentimento sia la merce di scambio per la vita eterna.
Nessuna delle parole che ci sono state tramandate da Gesù dice di fare penitenza, anzi, quello che ci viene chiesto è la metanoia, cioè il cambio di mentalità che trasforma completamente il nostro modo di pensare, questo cambiamento inizia proprio dal “solus Christus”, che mette nelle mani di Dio tutte le nostre scienze, così come le soluzioni che cerchiamo di usare, per affrontare, gestire o risolvere ogni problema.
La conseguenza del nostro cambiamento, della nostra metanoia, devono diventare un comportamento di amore, di umiltà, di giustizia, di equità, di accoglienza, di pace, di lealtà e di quanto altro si può immaginare di qualsiasi bella cosa, le quali sono anche l’etica della chiesa e il principio a cui il cristiano deve uniformare la propria vita.
Al tempo di Gesù, molti uomini e donne non seppero accogliere quel messaggio che parlava delle radicali possibilità della trasformazione personale e sociale…create da un rinnovato rapporto con Dio, perfino oggi, spesso non sappiamo accogliere…equivochiamo o non riusciamo a comprendere i messaggi che vengono pronunciati dal pulpito per la nostra trasformazione personale e sociale…a causa del fatto che, sovente siamo distratti da cose o pensieri che non centrano nulla con quanto ci viene pronunciato dal Predicatore o dal Pastore, soprattutto, vi è anche un’altra causa che non ci permette di comprendere il messaggio del Predicatore o del Pastore, la causa è dovuta al fatto che…a prima vista…il messaggio sembra sia un argomento scottante ed allora ci viene comodo equivocare su quello che stiamo ascoltando, questo avviene, quando capiamo che Cristo ci interpella personalmente, quando mette in discussione la nostra persona e ci fa riflettere su cosa pensiamo e su come agiamo, ma tutto quello che ci viene pronunciato non deve essere equivocato, in quanto, solo tramite l’osservazione della Parola di Dio Gesù cerca di farci modificare definitivamente i nostri “valori”, i nostri “rapporti con Dio” e con “gli altri”, solo in questo modo possiamo effettuare una radicale trasformazione religiosa e sociale, così da poter ottenere la vita eterna come è descritta nell’Evangelo.
Questo è il motivo per cui dobbiamo analizzare attentamente e fare nostro quello che ascoltiamo, lasciando fuori dalla Chiesa ogni distrazione, pensiero o quant’altro che possa farci equivocare quello che il Predicatore o il Pastore stanno dicendo, solo analizzando bene quello che ci viene detto riusciremo a capire che la trasformazione alla quale Gesù ci chiama è una proclamazione di libertà, molti uomini e donne pensano che seguire i consigli di Cristo sia come se ci rinchiudiamo in una gabbia, ma vi assicuro che, chi ha già anche solo in minima parte messo in pratica i consigli di Cristo vi può confermare che questa trasformazione ci renderà liberi dalla schiavitù interiore e dalla schiavitù esteriore, questa trasformazione ci libera dall’essere schiavi del peccato e dalle cose di questo mondo per diventare liberi attraverso Dio, questa liberazione dalla schiavitù del peccato è disponibile a tutti coloro che fanno di Cristo il loro personale Signore e Salvatore e...se mettiamo in pratica quello che Gesù ci chiede tramite quello che è scritto da Paolo nella sua lettera ai Romani 12: “2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà”.

Ringraziamo Dio per i suoi consigli, così da trasformare la nostra mente per sottometterci a Cristo come al nostro personale Signore e Salvatore già da oggi, non aspettiamo domani, domani quell’opportunità potremmo perderla per sempre.
AMEN

Giampaolo Castelletti, Letture bibliche inerenti al Sermone di Matteo 4,12-17: Marco 1,14-15; Romani 12,1-2; Luca 3,15-20; Matteo 11,1-10; Matteo 14,1-12